E voi come lo chiamate il novellame del pesce azzurro? Da "Neonata" a "Gianchetti", da "Bianchetti" a "Muccu", il novellame è conosciuto un po' in tutta Italia, e ed è uno di quei prodotti tipici molto particolari e introvabili per eccellenza.
Purtroppo, le ultime leggi italiane ne vietano la pesca, e il consumo di questo ottimo prodotto del mare ha subìto una drastica riduzione da una decina d'anni a questa parte.
A quanto pare, ma non vogliamo addentrarci in questioni legate strettamente a leggi, decreti e proroghe, esiste una sorta di eccezione per l'approvvigionamento di questo straordinario pesce, che ne permetterebbe la pesca solo se si tratta di novellame di sardine, se effettuata in alcuni precisi periodi dell'anno e con delle speciali reti che non devastano l'ecosistema.

Un tempo, qui in Calabria si usava proprio il novellame fresco per preparare la famosa Rosamarina o Sardella, il cosiddetto Caviale del Sud, la squisita cremina rossa piccante a base di pesciolini. Oggi purtroppo, a prendere il posto del novellame che troviamo in commercio, c'è il pesce ghiaccio cinese. E non aggiungo altro.

Passiamo alla ricetta per realizzare un classico con i bianchetti: le frittelle!

Ingredienti:

500 grammi di novellame freschissimo
2 cucchiai colmi di farina
1 uovo
Sale q.b.
Pepe nero
Olio di semi per friggere

Procedimento:

Laviamo bene sotto l'acqua corrente il nostro novellame fresco, usando un crivello per non perderlo nel lavello. Occhio ad eventuali tracce di alghe. Scoliamolo e riponiamolo in un piatto.



Prepariamo la pastella per le frittelle: dovrà risultare abbastanza liquida. Ecco come si fa:


sbattiamo un uovo in un contenitore, aggiungiamo la poca farina continuando a sbattere, un po' di sale giusto per la farina e incorporiamo i gianchetti a questo composto, che dovrà risultare liquido e non denso. In caso, aggiungete un goccio d'acqua fredda.


Volendo, possiamo aggiungere un po' di pepe nero tritato al momento. Facciamo riposare qualche minuto e intanto mettiamo abbondante olio di semi in un padellino dai bordi alti.

Quando l'olio arriverà alla giusta temperatura (potrete saggiare l'olio con la punta di uno stuzzicadenti di legno, se fa piccole bollicine intorno alla punta, l'olio è pronto), friggiamo le nostre frittelle a cucchiaiate, non più di 3 o 4 alla volta, altrimenti l'olio si raffredderà e sbaglieremmo la frittura.


Teniamo le nostre frittelle nell'olio per 3 minuti circa, rigirandole a metà cottura, e poniamole in un piatto con della carta assorbente, per far sgocciolare via l'olio di troppo.


E' inutile consigliarvi di consumarle subito caldissime, per non perdere la fragranza di queste frittelle molto speciali e le sfumature di sapore di questo particolare pesce neonato.


Alla prossima ricetta!

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2 commenti :

  1. uuuuhhhh i GIANCHETTI!!!! che ricordi!!! quelle montagnole nella pescheria di Diano Marina.....io però a mangiarli proprio non riesco...forse polpettati sì...ma dovrei trovarmeli davanti già bell'e fatti :-) (la signorina è viziata!!)

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  2. Ohhhhhhhhhhhh che buoniiiiii!!!
    Saranno decenni che non ne mangio!!! :( buonissima la tua ricetta.. e poiche' mi piacciono tutte mi sono messa tra i tuoi followers sperando che vorrai ricambiare, grazie!!!
    That’s amore

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